Lazio più giallo che arancione, D’Amato: “Forte frenata nei contagi”. Trovato caso di variante indiana

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Stando ai dati resi noti dalla Regione in merito al bollettino Covid dell’11 maggio, emerge come il Lazio sia riuscita a registrare il numero più basso di positivi negli ultimi sette mesi

Nonostante l’incertezza che ancora rimane, il Lazio sembrerebbe indirizzarsi verso la conferma della fascia gialla respingendo così, ancora, lo spauracchio di un passaggio in zona arancione, con un conseguente inasprimento delle misure soprattutto per bar e ristoranti.

L’assessore alla sanità regionale Alessio D’Amato, dopo qualche segnale d’allarme lanciato nei giorni scorsi, ieri si è nuovamente sbilanciato, questa volta in positivo: “I parametri, come il tasso d’incidenza e quello dei posti letto ospedalieri ci dicono che stiamo migliorando”. I dubbi saranno sciolti però solo venerdì prossimo, anche alla luce del caso di variante indiana trovato nel Lazio, quando cioè è atteso il nuovo report dell’Iss che ufficializzerà i nuovi ‘colori’.

La polemica sull’indice Rt

A preoccupare, tuttavia, resta l’indice Rt. L’ultimo monitoraggio dell’Iss ha evidenziato come il Lazio sia a quota 0.91, a pochi passi da quell’1 che farebbe scattere in automatico il cambio di fascia. Tuttavia, in esame va preso anche il limite inferiore dell’indice Rt, che nel suo valore medio indica se il valore minimo è vicino a uno (quindi nella zona a rischio) oppure no. In questo caso il Lazio è a 0.88, quindi tende al ribasso. A fare la differenza, come sempre, sarà la classificazione complessiva di rischio, che viene illustrata sempre durante il monitoraggio dell’Iss e che deriva dalla sintesi dei 21 indicatori. Il Lazio al momento è a rischio basso.

Ma la polemica sull’indicatore Rt non cala. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti nel corso dell’inaugurazione della casa della salute di Palidoro, commentando l’ipotesi di rivedere il parametro nell’attribuzione dei ‘colori’ delle Regioni è stato chiaro: “Non dimentichiamo che i contagi stanno calando solo perché abbiamo mantenuto le regole a partire dal coprifuoco alle 22. Guai a costruire equivoci su questo. C’è un dato positivo che è il calo della presenza negli ospedali e nelle terapie intensive e una attenuazione dei decessi, questo è legato all’altissima percentuale degli anziani vaccinati. Credo, alla luce di queste novità oggettive e strutturali, che se il comitato nazionale rifarà una valutazione sull’indice Rt, può essere utile”. Un parere condiviso anche da D’Amato.

Perché il Lazio può restare in fascia gialla

Come detto, i dati nel Lazio sorridono. Il tasso di occupazione dei posti letto totali di terapia intensiva Covid – stando all’ultimo report relativo alla settimana 26/4/2021-2/5/2021 e aggiornato al 5 maggio – cala di 5 punti arrivando al 29% ovvero sotto la soglia di allerta (30%). Cala di 3 punti anche il tasso di occupazione di area medica dei ricoverati non gravi dal 37% al 34% anch’esso sotto la soglia di allerta (40%). Non solo. Stando al bollettino dei dati Covid di ieri, il Lazio ha fatto registrare il numero più basso di positivi negli ultimi sette mesi. “C’è una forte nei contagi”, ha detto D’Amato. Secondo gli ultimi dati del monitoraggio DEP – SERESMI, dei casi finora confermati nel Lazio l’età mediana è di 45 anni, equamente ripartiti tra maschi (48,6%) e femmine (51,4%).

Variante indiana nel Lazio

Tuttavia c’è anche un altro elemento da prendere in considrazione. Nel comune di Sabaudia, a Bella Farnia, è stato rilevato un caso di variante indiana all’interno della microzona rossa. “Il cittadino è attualmente in quarantena vigilata dalla Asl Latina”. Lo fa sapere l’assessore alla Sanita’ della Regione Lazio, Alessio D’Amato. La nuova indagine, relativa al mese di aprile, fotografa inoltree che nel Lazio è presente il 79,7% di variante inglese, il 18,3 brasiliana e solo l’1% di indiana e sudafricana.

 

Tratto da: https://www.romatoday.it/attualita/lazio-zona-gialla-arancione-ultime-notizie.html