La polpetta avvelenata dell’alleato M5s: la fuga di notizie su Gualtieri sindaco per creare la prima grana al segretario Letta

Campidoglio: panoramica scalinataLa polpetta avvelenata dell’alleato M5s: la fuga di notizie su Gualtieri sindaco per creare la prima grana al segretario Letta
Subbuglio dopo la notizia della possibile candidatura di Gualtieri sia dentro che fuori il partito democratico. Letta: “Incontrerò Gualtieri al più presto possibile”

Sì, Roberto Gualtieri è pronto a correre per diventare sindaco di Roma. No, Roberto Gualtieri non è e non sarà il candidato unico del partito democratico, né il partito democratico lo ha mai annunciato ufficialmente o fatto filtrare in maniera informale. Due punti fermi per provare a rispondere ad un’altra domanda: Gualtieri è la prima grana per il neo segretario del Pd Enrico Letta? Partendo dai due presupposti iniziali, la risposta è no, al di là di quanto in queste ore si legge ed evidentemente qualcuno interessato alle elezioni romane ha fatto filtrare. La risposta diventa invece affermativa guardando alle reazioni scomposte ed isteriche che la notizia ha scatenato: chat romane in subbuglio, partito spiazzato, coalizione spaccata. Un campanello d’allarme che ha fatto capire a Letta il compito arduo che l’attende.

Proviamo a mettere un po’ d’ordine e a capire cosa è successo

Letta, Gualtieri e le primarie
Letta e Gualtieri si stimano e, per stessa ammissione del segretario, si incontreranno prestissimo. Gualtieri inoltre non ha mai preteso e né pretenderà l’investitura dall’alto, senza passare per le primarie, passaggio per il quale ha sempre fatto filtrare (da quando circola il suo nome) piena e totale disponibilità, nella consapevolezza da un lato dell’importanza di una coalizione ampia, dall’altra della necessità di un’investitura che venga dal basso e dai territori.

La fuga in avanti
C’è stata ieri, secondo quanto abbiamo potuto raccogliere, una fuga in avanti con una narrazione evidentemente mirata a creare un problema alla segreteria Letta. Nella mattinata di ieri, su alcuni giornali, è uscita l’indiscrezione di un imminente annuncio. Imminente annuncio smentito da chi è vicino a Gualtieri. Una smentita accompagnata però dall’aggiunta di quanto si sa da tempo ovvero che l’ex ministro è effettivamente disponibile – in forza di una riflessione che va avanti dalla caduta del governo Conte – a candidarsi. Ne aveva parlato con Zingaretti, ne avrebbe parlato con Letta come ieri abbiamo scritto. Le indiscrezioni, unite alla conferma della disponibilità (cosa diversa dall’essere il candidato del Pd), hanno trasformato in notizia certa la candidatura di Gualtieri.

Le polemiche
Da qui le polemiche perché si è appunto attribuito al Pd e a Gualtieri un accordo per una candidatura di partito, cosa mai successa. Il primo a sparare a zero è stato Carlo Calenda, candidato da ottobre: “Mi sono candidato il 12 ottobre. Ho ritenuto di avvertire l’allora segretario Zingaretti per cercare di tenere unito il centrosinistra. Per la stessa ragione abbiamo partecipato a un tavolo di coalizione sparito nel nulla. In questo lungo periodo ho lavorato sul programma. Abbiamo incontrato 500 associazioni di cittadini e analizzato i problemi di Roma quartiere per quartiere. Ora apprendiamo dai giornali, altro che tavoli e dialoghi, dell’imminente candidatura di Gualtieri. Appare evidente la scelta di rompere. Ci confronteremo alle elezioni”. Un attacco reiterato più tardi, aggiungendo che “è stato un pezzo del Pd romano a forzare la mano. Letta non ne sapeva nulla”.

La smentita di Letta
Polemiche, quelle di Calenda, che hanno costretto il Nazareno a far filtrare che “non c’è nulla di ancora deciso su chi sarà il candidato del Pd a Roma, del resto il segretario Enrico Letta non ha ancora avuto il tempo di aprire il dossier delle elezioni amministrative”. E Letta, poco dopo a precisare: “Incontrerò Gualtieri prestissimo, è un ottimo nome, un grande amico, mi occuperò di Roma immediatamente”.

Letta e la bocciatura di Raggi
Quindi l’aggiunta: “Sarà una partita molto importante delle elezioni amministrative di autunno che saranno una tappa di avvicinamento molto importante e significativa nella costruzione di questa alleanza tra centrosinistra e Cinquestelle in vista delle elezioni politiche del 2023”. Quindi un pensiero che sa di bocciatura, l’ennesima, per Raggi: “Roma vive delle grandi difficoltà, avremo modo di affrontare questi temi preparando il progetto del Pd: per questo motivo incontrerò Gualtieri al più presto possibile”.

Interventi per spegnere l’incendio, ma che hanno portato la segreteria a chiedersi ancora prima chi l’incendio l’avesse acceso. Non il Pd romano, a differenza di quanto ipotizzato da Calenda. La posizione del partito guidato da Andrea Casu è chiara ed è quella di un tavolo di coalizione per portare avanti le primarie che hanno già candidati in corsa, nel Pd e fuori: Tobia Zevi e Monica Cirinnà (entrambi dem), Giovanni Caudo, Amedeo Ciaccheri, Paolo Ciani. In più appunto Calenda sempre refrattario alle primarie e appoggiato, oltre che da Azione, anche da Italia Viva.

La polpetta avvelenata dell’alleato M5s: la fuga di notizie su Gualtieri sindaco per creare la prima grana al segretario Letta

Caccia al sabotatore
La caccia al “sabotatore” si è quindi spostata fuori dal partito e in particolare nell’alleato di governo grillino. Impossibile non notare infatti come l’imminenza dell’annuncio sia stata fatta filtrare, tra gli altri, su giornali vicini alle posizioni grilline, accompagnata da un sondaggio, l’unico a favore di Raggi e che vede Gualtieri più indietro. L’ipotesi di cui sono convinti in tanti tra i dem è che nel M5s si sia voluta lanciare una polpetta avvelenata dalle parti del Nazareno e creare difficoltà al neo eletto Letta. Inoltre si è voluta testare la disponibilità ad un’alleanza magari anche su Roma. Disponibilità, dalle parole di Letta, assente quantomeno sulla figura di Virginia Raggi candidata del M5s. Per gli accordi con il M5s insomma se ne riparlerà al ballottaggio.

Tratto da:
https://www.romatoday.it/cronaca/bar-minimarket-chiusi-due-leoni-boghesiana.html