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Coronavirus in Lombardia, è ancora allarme contagi. Preoccupa Milano
Posted by Ileana Argentin at 5:37 PM. Placed in Rassegna stampa category
In 24 ore +960 positivi: un nuovo caso su dieci nelle Rsa, gli altri in corsia e a casa. Ma c’entra anche la situazione in Svizzera.
Milano, 22 aprile 2020 – Un contagio su dieci, con una percentuale che oscilla tra il 10 e l’11% del totale in Lombardia, è stato registrato nelle residenze per anziani, dove è dilagato il coronavirus. Gli altri si dividono tra ospedali e altri presidi sanitari, avvengono in ambito familiare e ambienti di lavoro, tra cui anche le ditte svizzere dove lavorano i frontalieri delle province di Como e Varese.
Una mappa difficile da ricostruire, anche perché i dati dipendono dal numero e dalla distribuzione delle persone sulle quali viene effettuato il tampone naso-faringeo per accertarne la positività. Numeri imponenti anche se sottostimati, con una nota positiva che arriva dal consolidamento del calo dei ricoveri in terapia intensiva. “La situazione grazie al cielo sta migliorando – spiega il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana – non siamo ancora fuori dalla situazione di pericolo ma ci stiamo avvicinando alla zona di quasi tranquillità, una fase nella quale ci auguriamo che il tasso di infezione si avvicini sempre di più allo zero”.
Nelle ultime 24 ore, secondo i dati diffusi ieri dalla Regione, si sono registrati 960 nuovi casi, che fanno salire il numero dei contagiati in Lombardia a 67.931. Il totale dei ricoverati in ospedale è arrivato a 9.805, con un calo di 333. I ricoverati in terapia intensiva sono calati di 50 persone, per arrivare a un totale di 851 persone. I dimessi sono ora 41.673, 1.388 in meno, a causa del passaggio nella categoria dei guariti, che sono 3.023. Nelle ultime 24 ore altre 203 persone sono morte, con un totale regionale che arriva a 12.579. Numeri impressionanti che si traducono in tragedie e battaglie negli ospedali, famiglie distrutte, paesi dove la popolazione più anziana è stata decimata. Il calo dei pazienti in terapia intensiva, ha spiegato l’assessore regionale alla Famiglia Silvia Piani, è “un’ottima notizia. L’altro dato importante è quello dei guariti in crescita, ma non bisogna abbassare la guardia”. Nelle ultime 24 ore sono guariti altri 545 lombardi. Sono stati effettuati 6.711 nuovi tamponi, in attesa dell’avvio dei test sierologici che da domani dovrebbero partire tra il personale sanitario.
I dati delle province
Scorrendo i dati sulle province, spicca una impennata dei contagi nel Cremonese: 150 nuovi casi nelle ultime 24 ore, rispetto ai 74 dell’altroieri e ai 10 di domenica. Cinquanta nuovi casi in provincia di Bergamo, con un trend stazionario negli ultimi tre giorni. A Brescia, invece, i casi in totali sono arrivati a 12.078 e nelle ultime 24 ore si dati parlano di 74 nuovi casi, mentre ieri erano 58 e l’altroieri 188. Resta l’allarme nella Città metropolitana di Milano, con 408 nuovi contagi e un totale di 16.520. L’altro ieri si era registrato un +287, domenica un +279. Numeri ancora preoccupanti, mentre si discute di fase 2. Per quanto riguarda le altre province, Como ha un totale di 2.592 casi, 42 in più rispetto a ieri erano aumentati di 62; Lecco 2.093 casi, +13 contro i +8 di ieri; Lodi 2.751 casi, +11, contro i +16 di ieri; Monza Brianza 4.211 casi, +54 contro i +59 di ieri; Mantova 2.933 casi, +20 contro i +8 di ieri; Pavia 3.705, +64 contro i +59 di ieri; Sondrio 966, +6 contro i +4 di ieri; Varese 2.251, +55 contro i+38 di ieri.
Fontana: “Governo ha tenuto segreta la pandemia? Conte chiarisca”
“Il governo era al corrente dei rischi della pandemia ma li ha tenuti segreti. L’ha detto il direttore generale del ministero della Sanita’, Urbani, parlando di un piano riservato. Sono rivelazioni gravissime: e’ la verita’?”. Se lo domanda il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, secondo cui “l’Italia e la Lombardia hanno il diritto di sapere, dunque chiedo chiarimenti al presidente del Consiglio Giuseppe Conte”.
I ‘Lombard Bond’
Il “bazooka” promesso per il rilancio dell’economia lombarda che il presidente della Regione Attilio Fontana ha illustrato sarà finanziato a debito. Come accade per lo Stato. “I tre miliardi per il piano straordinario di investimenti in Lombardia sono previsti a debito utilizzando obbligazioni a seconda della convenienza e del tasso che il mercato offrirà – spiega l’amministrazione regionale in una nota –. I ‘Lombard bond’ saranno autorizzati in base alle effettive necessità di cassa, come farebbe un buon padre di famiglia”. Tradotto: non è detto che tutta la cifra annunciata – spampata peraltro su tre anni e pari quindi in media a un miliardo di euro all’anno – venga spesa tutta. Lo sarà solo secondo le necessità.
Test sierologici, si parte da Codogno e Val Seriana
Si parte dalla zona di Codogno e dalla Val Seriana, dai territori più colpiti dall’emergenza coronavirus delle province di Lodi, Cremona, Bergamo e Brescia. Da domani iniziano i test sierologici per un primo bacino di circa 50mila lombardi, con l’obiettivo di estendere dal 29 aprile le analisi a tutta la Lombardia raggiungendo una fascia sempre più vasta della popolazione. I kit sono forniti dalla ditta DiaSorin, con sede a Vercelli. Si tratta di test messi a punto con il San Matteo di Pavia che consistono in un prelievo del sangue che serve per verificare se un organismo ha sviluppato gli anticorpi e se questi sono neutralizzanti per il virus. Le prime convocazioni dei milanesi dovrebbero partire la settimana prossima, entro mercoledì 29 aprile se i tempi verranno rispettati. Una prima tranche verrà contattata al telefono per fissare un appuntamento nel centro prelievi più vicino per effettuare il test.
TRATTO DA: https://www.ilgiorno.it/cronaca/coronavirus-lombardia-1.5117715